
Storia di paura. La paura non si vede, ma si sente. Vedere però a volte fa paura.
Storia di paura. La paura non si vede, ma si sente. Vedere però a volte fa paura.
Viviamo la quotidianità in una sorta di sottrazione alla non verità, dove la verità è nell’immagine e non nella “vita vissuta. La serie di ri-fotografie fa parte di un processo di “sottrazione all’immagine”: una lotta alla de-realtà mediata dall’eccesso di narrazione passiva dovuta al debordare delle immagini. Una ribellione a una pienezza raffigurativa che rende il mondo cono-scibile solo con la mediazione dei filtri, di fatto deprivando la vis immaginifica del suo stesso potere. Mostrare finisce a margine; il vuoto […]
Guardarsi negli occhi è un privilegio. In questo brutto momento, terribile, la nostra tanto cara, a volte fondamentale estetica è minacciata dall’uniformità delle mascherine. Dall’inizio di questa faccenda sono rimasto folgorato dagli occhi, occhi dell’umanità. In quelle rare occasioni dove si possono incontrare volti “vicini”, gli occhi hanno una forza esplosiva enorme. Vedo solo occhi, occhi ovunque, occhi che vogliono dire tutto quello che il viso non riesce ad esprimere. Gli occhi un’attenzione che forse stavamo perdendo. Per i bambini […]
Come non citare questa immagine. Questa è la fotografia del cavaliere Svizzero Martin Fuchs in sella a Clooney 51. E’ stata scattata a Ginevra durante il Rolex CHI nel Dicembre 2019. Il giovanissimo Martin vince il prestigioso e milionario Gran Premio Rolex. Nell’immagine è immerso nella gioia e da un pubblico in visibilio. E’ doveroso ringraziare Getty Images per l’esuberante vendita. GP Rolex CHI Geneva 2019 GENEVA, SWITZERLAND – DECEMBER 15: awards ceremony for Martin Fuchs of Switzerland riding Clooney […]
Quest’immagine l’ho pensata dopo aver letto l’aneddoto “paradosso del lampione” che riporto sotto, l’ho tratto dal libro “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick, un piccolo libro da leggere d’un fiato, ma che racchiude tante verità. Tra cui forse, la più importante, “saper guardare”, guardare da punti di vista diversi, saper guardare senza condizionamenti, saper guardare ciò che ci serve, saper guardare senza filtri, saper guardare con lucidità. Per questo mi sono fatto un autoritratto, mentre mi copro un occhio […]
“i Bambini giocano anche con la noia” è una frase che mi è sempre rimasta in mente. E’ proprio attuale! Il Covid-19 ci sta costringendo a quella che sembra essere fin ora l’unica soluzione, la quarantena che poi ormai è una cinquantena. La sensazione è quella che ci stia rubando il tempo, ma il tempo come si fa a rubarlo? il tempo è sempre li, non è “scavalcabile”. Il mio Bimbetto occupa il suo tempo giocando con il Coronavirus. Di […]
Quasi introvabili. La grande paura dell’infezione da coronavirus ha scatenato una vera e propria corsa alle mascherine che proteggono naso e bocca. Sempre più persone le indossano non appena si trovano in un locale pubblico o su un mezzo che trasporta altra gente, nel tentativo di frenare la possibile trasmissione del virus. Insomma sembra proprio che le mascherine ci salveranno la vita.
A volte succede, che qualche mio cliente, amico o conoscente mi scrive dandomi spunti per qualche illustrazione. Spesso se non sono argomenti troppo circoscritti, ma di interesse pubblico, colgo questi stimoli con grande entusiasmo e devo dire che mi diverte molto poi a realizzarli. Questi sono due disegni suggeriti da una amica madre di famiglia e lavoratrice, che vedendo alcuni disegni tramite gli stati di WhatsApp Facebook o altri canali social mi dice: – caspita, potresti fare una vignetta sul […]
I riferimenti sono all’opera che rappresenta una bambina con un palloncino rosso a forma di cuore e nasce come un murales di Bansky a Londra, risalente al 2002 ed è uno dei suoi graffiti più famosi. Bansky, il cui nome originale resta ancora un mistero, anche se recenti investigazioni attribuirebbero all’artista l’identità di Robert Gunningham. La bimba getta via o rincorre la mascherina in un gesto di saluto. E’ giusto che se ne vada, colei che l’ha salvata.
Tempi moderni è un film del 1936 scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. Charlot è un operaio in una fabbrica; la sua mansione è quella di stringere i bulloni in una catena di montaggio. I gesti ripetitivi, i ritmi disumani e spersonalizzanti della catena di montaggio minano la ragione del povero Charlot. Le infinite ore di lavoro lo portano ad essere ossessionato al punto da immaginare che i bottoni della gonna indossata dalla segretaria siano bulloni da stringere. Egli perde così ogni controllo sulla […]